Fruits Basket è un gioco per bambini in cui, disposti in cerchio, ognuno riceve il nome di un frutto dal capo che siede al centro. Tohru Honda è una bambina di sei anni a cui viene sempre affidato l’onigiri. Così, mentre tutti i bambini si alzano per giocare, una volta chiamato il loro frutto, Tohru resta da sola a pensare a quanto sia buono l’onigiri che, chiaramente, non è un frutto.
Fruits Basket: incontri e scontri
Adesso, Tohru Honda ha sedici anni e vive nel bosco, in una tenda, in attesa che i lavori a casa del nonno finiscano. Nessuno sa della sua dimora di fortuna, che tutte le sere racconta la sua giornata alla foto della sua defunta madre, che si impegna al massimo per diplomarsi e trovare al più presto un lavoro con cui mantenersi.
Un giorno di sole, mentre sta andando a scuola, nota un’enorme villa immersa nel verde. Ingenua com’è, non l’aveva mai notata. Si avvicina attirata dal tintinnio della grondaia, per poi notare, sul davanzale, dei soprammobili con le sembianze dei dodici segni zodiacali. Dall’interno sopraggiunge poi la voce di un giovane uomo e, poco dopo, la figura di un ragazzo con la stessa divisa scolastica di Tohru: Yuki Soma.
Durante la notte, però, una forte pioggia si abbatte sulla città e, al mattino dopo, mentre Tohru e Yuki sono a scuola, una frana travolge la tenda della ragazza. Soccorsa e aiutata da Yuki e Shigure Soma, cugino di Yuki, la ragazza si sdebita sistemando la cucina della villa, dove sembra essere passato un uragano. Poco dopo è di Shigure l’idea di dare a Tohru un lavoro come governante in cambio di un tetto sopra la testa.
Mentre la ragazza si sta sistemando in una delle stanze libere, aiutata da Yuki, dal tetto entra prepotentemente un terzo ragazzo, Kyo Soma, deciso a dare una lezione a Yuki.
Con aria minacciosa si avvicina a Yuki, ma Tohru si frammette tra i due, scivolando sul nuovo arrivato. Oltre a essere imbarazzante, l’incidente ha un risvolto sconvolgente: il ragazzo si trasforma in un gatto. Tohru, ancora confusa, non perde tempo e si alza in fretta con il gatto in braccio, finendo però per inciampare sugli altri due. Inutile dire che anche loro si trasformano, rispettivamente Yuki in topo e Shigure in cane.
La famiglia Soma
Sono sempre molte le opere che provano ad addentrarsi nel mondo mitologico e astrologico giapponese, il più delle volte con un risultato buono, ma molto spesso fine a se stesso. Nessuna che faccia dire “ah, vorrei proprio conoscere lo spirito del gatto”. Fruits Basket, in questo, riesce alla perfezione.
Nell’astrologia giapponese si racconta di un grande banchetto indetto da Dio a cui furono invitati tutti gli animali. Chi avesse partecipato, sarebbe poi divenuto un rappresentante dello zodiaco. Il topo ingannò però il gatto, decidendo di non svegliarlo il giorno dell’evento. Così il topo, a cavallo del bue, raggiunse il banchetto seguito dalla tigre, il coniglio, il drago, il serpente, il cavallo, la capra, la scimmia, il gallo, il cane e il cinghiale. Escluso dal banchetto, il gatto non perdonò mai il topo per il torto subito. Si dice che è per questo che i gatti odiano i topi.
Da allora c’è una leggenda legata agli spiriti dello zodiaco, una maledizione che unisce un’anima umana a quella di un animale. Questa maledizione ha colpito la famiglia Soma che da generazioni custodisce il segreto degli spiriti dello zodiaco. A rotazione, in maniera totalmente casuale, la maledizione colpisce i neonati, maschi o femmine che siano. Essa si manifesta quando si viene abbracciati da una persona del sesso opposto (come accaduto a Tohru con Kyo). Il capo famiglia, Akito Soma, è il Dio dello zodiaco. Controlla e comanda senza ritegno i dodici segni e li costringe a vivere nella tenuta di famiglia. Tutti eccetto Yuki e Kyo che ora vivono con Shigure. Akito è accecato dal pensiero di perdere anche solo un membro dello zodiaco. La maledizione, infatti, si può spezzare anche se nessuno sa (ancora) in che modo.
Fruits Basket: vuoi restare con me?
I componenti della famiglia hanno diverse età. Shigure (il cane), Ayame (il serpente), fratello maggiore di Yuki, e Hatori (il drago, semplificato in un cavalluccio marino) hanno ventisette anni, si conoscono fin da bambini e hanno frequentato insieme la scuola. Più piccolo di un anno è Kureno (il gallo), vicinissimo a Akito e segregato nelle stanze centrali della tenuta. Appena sopra la soglia dei venti c’è Ritsu (la scimmia), una ragazza introversa e silenziosa. In età da liceo ci sono invece Kagura (il cinghiale) innamorata di Kyo da quando sono bambini, Hatsuharu (il bue) impegnato in una relazione segreta con Rin (il cavallo), Momiji (il coniglio), di padre Soma ma di madre tedesca, Kyo e Yuki. Più piccoli di loro Kisa (la tigre) e Hiro (la capra) molto legati tra loro e protetti da tutti gli altri membri della famiglia.
Chiunque si avvicina a uno di loro è quindi potenziale bersaglio della paura di Akito di restare da solo. Ma come fare quando ci si innamora? Si può tenere tutto nascosto come hanno fatto Haru e Rin o si può chiedere la benedizione direttamente a Akito, come hanno provato a fare Hatori e Kana Soma, assistente della famiglia. Nessuna delle due scelte però ha avuto un lieto fine. Quando Akito scopre la relazione di Rin con Haru, reagisce violentemente, spingendola giù da una finestra. Mentre quando Hatori si fa coraggio e chiede a Akito il permesso di sposare Kana, quest’ultimo lo acceca all’occhio sinistro. Distrutta dal senso di colpa, Kana perde il senno e Hatori è costretto a cancellarle la memoria per permetterle di tornare a vivere una vita normale.
Questi sono solo due esempi dei tanti atti violenti commessi da Akito nei confronti dello zodiaco.
Il suo regime di terrore inizia però a scricchiolare quando nella vita di Yuki e Kyo arriva Tohru, che, con quella sua aria innocente e pura, regala ai due un briciolo di normalità. Tohru è a conoscenza della maledizione, di quello che Akito ha fatto a Yuki, di ciò che è successo alla madre di Kyo e di come Akito influisca sulla loro libertà. Nonostante ciò cerca di aiutarli, anche solo continuando a vivere al loro fianco.